Cos’è la lettura veloce
La lettura veloce è una pratica che esiste fin dai tempi antichi, ed è un insieme di tecniche atte ad allenare e sfruttare al meglio le capacità dell’occhio e del cervello per leggere più velocemente un testo e soprattutto per imparare i contenuti di quel testo in maniera efficace.
Partendo dal secolo scorso, ne vediamo l’applicazione durante le due guerre mondiali nell’Aviazione: tutto partì dalla necessità di regolare i tempi di riconoscimento, da parte dei piloti, di aerei nemici che volavano ad alta quota; al momento in cui la velocità dei mezzi era molto alta cominciava ad essere difficoltoso per i militari capire la differenza tra aerei nemici e aerei amici. Una frazione di secondo, in quei frangenti, costituiva il gap tra la vita e la morte.
Cominciarono così studi specifici per capire come velocizzare la percezione dell’occhio e attraverso l’uso di uno strumento particolare, il tachistoscopio, i piloti cominciarono ad esercitarsi a riconoscere sempre più velocemente i movimenti della fazione nemica: i risultati furono sorprendenti.
Il principio della lettura veloce si può infatti sintetizzare in questo concetto: allenare i muscoli oculari a lavorare in maniera mirata per poter leggere (nonché decodificare) in tempi più brevi e soprattutto più efficacemente i segni grafici, quindi anche le parole scritte.
In seguito queste tecniche sono state utilizzate anche nella sfera dell’apprendimento e si è visto che insieme ad altri strumenti, come ad esempio l’utilizzo delle mappe mentali, si prestavano a risolvere problemi di assimilazione concettuale e dislessia
Tony Buzan
Uno dei pionieri delle pratiche di lettura veloce é Tony Buzan, psicologo inglese di fama internazionale e autore di molteplici manuali su tecniche di apprendimento, nonché creatore dei campionati mondiali di lettura veloce nei quali viene misurata anche (e soprattutto) la comprensione del testo.

PAM lettura rapida
A chi non piacerebbe dunque leggere più velocemente e apprendere altrettanto velocemente?
È il sogno di ogni studente, anche se in realtà questa tecnica si può applicare per leggere qualsiasi cosa, dal romanzo al quotidiano alla rivista alla pagina web.
Bisogna però capire bene i dati e tutte le variabili di questa tipologia di tecnica; innanzitutto quando si parla di velocità, a quale velocità ci stiamo riferendo?
L’unità di misura per la lettura veloce è il PAM, ovvero il numero di parole/minuto.
In linea generale, una persona riesce a leggere 200 parole al minuto; 300 parole al minuto, cioè il 30% in più della media, significano già lettura veloce; si può arrivare anche a 1000 parole al minuto, anche se ci vuole ovviamente molto esercizio.
Oltre le 1000 parole al minuto, spesso promesse da chi organizza corsi (a pagamento) sono quasi impossibili da raggiungere ed è quindi necessario prestare attenzione a chi promette, chiedendo soldi, performance molto esclusive.
Naturalmente non tutti i testi sono uguali e dello stesso grado di difficoltà e bisogna considerare le argomentazioni trattate nel libro che si vuole leggere; va da sé che leggere velocemente un fumetto non è la stessa cosa che leggere velocemente un trattato sulla meccanica quantistica, e di conseguenza conoscere l’argomento che si desidera apprendere è un’altra delle fondamentali variabili da tenere in considerazione. Il livello di comprensione è l’elemento principe della lettura veloce, poiché marca la differenza tra comprendere ciò che si sta leggendo e muovere all’impazzata gli occhi su di un libro senza capire niente.
Di conseguenza è importante sviluppare bene la tecnica, altrimenti i risultati saranno nulli. La lettura veloce è un tipo di lettura attiva, che consente di mantenere alta la concentrazione; uno dei problemi legati all’apprendimento infatti è proprio la capacità di mantenere alta l’attenzione verso ciò che si sta facendo.
Attraverso le tecniche di lettura veloce, il cervello impara a rimanere vigile e attivo.
Tecniche di memoria e lettura veloce
Considerando il fine ultimo, ovvero leggere più velocemente e soprattutto apprendere in maniera efficace ciò che si sta leggendo, si può affermare che la lettura veloce unita a tecniche di memorizzazione rappresenta un’efficace strategia di apprendimento e studio.
Praticate in combinazione infatti, non solo consentono di arrivare a performance superiori rispetto alla norma ma contribuiscono a cambiare l’approccio mentale in ogni altro aspetto esistenziale: dandosi obiettivi da raggiungere, praticando allenamento e migliorando concretamente le proprie capacità si arriva ad una più soddisfacente qualità della vita.
Tecniche per memorizzare numeri, concetti, parole straniere, sigle e molto altro ancora esistono da millenni, ve ne sono di diverse tipologie e sono strumenti da utilizzare come strategia, sia nella vita che nello studio, ma soprattutto servono per selezionare e razionalizzare i dati che desideriamo: in pratica, uno dei segreti è comprendere il semplice concetto che non è utile memorizzare tutto quanto, anzi, e che non tutte le informazioni hanno lo stesso peso, tutt’altro.
Grazie alla lettura veloce, ad esempio, si può processare un intero libro di oltre 700 pagine in poche ore invece che in una media di due settimane, ma soprattutto si riesce a selezionare i concetti fondamentali da recepire.
Unendo alla lettura veloce ad esempio lo skimming si mette in atto un’ottima strategia di apprendimento.
Cos’è lo skimming?
Nonostante il nome un po’ distopico, lo skimming è una pratica che il nostro cervello è già abituato ad eseguire: quando si legge il riassunto di un testo, quello è skimming: si sottolineano in pratica i concetti fondamentali di un argomento tralasciando informazioni inutili; questa tecnica non è una semplice attività mirata di lettura ma rappresenta anche un’attitudine mentale, poiché insegna a dividere ciò che è veramente importante dalle informazioni superflue.
Una cosa infatti è riuscire a capire come memorizzare tutto e in maniera veloce, un’altra è saper decidere quando è giusto farlo.
La mnemotecnica è una vera e propria arte del memorizzare e si suddivide in sottogeneri di tecniche di apprendimento; prendiamo ad esempio il keyword method, che sfrutta l’associazione di immagini per memorizzare più efficacemente una parola, magari in lingua straniera: è efficace poiché il cervello ha la capacità innata e naturale di ricordare meglio le immagini rispetto alle parole. Per spiegarla in maniera semplice, con questa tecnica è sufficiente associare alla parola da imparare un’immagine che appartiene ad un nostro ricordo sensoriale specifico.
Il cervello infatti è in grado di coinvolgere non solo la parte visiva ma anche tutti gli altri sensi ed emozioni quando si richiama una specifica immagine, di conseguenza è più facile riportarla in superficie e ricordarla.
Altra tecnica, possiamo dire rodata nel corso millenni, è la tecnica dei Loci, praticata già da Cicerone in epoca romana.
Si rifà al concetto di associazione per immagini e di collocazione di concetti in spazi e luoghi ben definiti all’interno dei ricordi; il metodo, semplificandone i dettami, è quello di costruire mentalmente un percorso di immagini familiari, come la propria casa, la strada che si compie ogni giorno per andare a lavorare o un luogo particolarmente caro, al quale associare ciò che si vuole ricordare; la memoria riesce così a richiamare immediatamente quel percorso, che può essere utilizzato ogni volta che si desidera.
Altre tecniche, come la ripetizione spaziata, fanno leva sulla differenza della memoria a lungo termine con quella a breve termine; si riescono a veicolare, in pratica, le informazioni desiderate nella memoria a lungo termine, controllando il meccanismo che attua il cervello in maniera automatica e che seleziona al posto nostro ciò che deve andare a posizionarsi nell’archivio a lungo termine o in quello a breve termine.
Tutti questi esercizi mentali possono essere praticati senza particolare difficoltà; naturalmente questi sono solo accenni e ogni tipologia di tecnica può e deve essere approfondita e ovviamente, come per tutti gli allenamenti di tipo fisico, ci vogliono costanza e disciplina. Non sono né formule magiche astruse né la soluzione ad ogni problema; bisogna infatti saper costruire una propria strategia con i mezzi ritenuti più idonei a seconda dello scopo che vogliamo raggiungere, ovvero performance più alte nel lavoro, nello studio, nella ricerca eccetera.
Come la lettura rapida è utile nello studio
La conseguenza naturale delle osservazioni di cui sopra è quindi quella che la lettura veloce è certamente efficace anche nello studio, ma è solo uno dei fattori utili e non quello determinante.
Ciò che fa la vera differenza è riuscire a trasformare le informazioni dei libri, così come di qualsiasi altra fonte, in informazioni da memorizzare possibilmente nel più breve tempo possibile.
Informazioni che debbono essere cariche di contenuto pronte per essere assimilate. I vantaggi della lettura veloce risiedono nel poter processare più rapidamente le informazioni, che uniti al miglioramento della memoria possono sicuramente avvantaggiare chi è impegnato nell’apprendimento e desidera, soprattutto in caso di frequenza all’università, costruire un ottimo metodo di studio.
La memorizzazione si perfeziona grazie alle tecniche citate precedentemente ma inizia già dalla prima lettura del testo. Si è portati a pensare che leggere velocemente significhi perdere concetti per strada, ma in realtà avviene tutto il contrario: la normale lettura viene percepita dal cervello come poco stimolante e di conseguenza reagisce distraendosi, creando pensieri di altro genere o andando in una sorta di modalità automatica, per cui gli occhi si muovono ma non trasmettono informazioni da memorizzare.
La lettura veloce è invece una metodologia attiva e di conseguenza si mantiene alta la concentrazione che contribuisce ad assimilare meglio e a perdere meno concetti strada facendo.
Ovviamente, una velocità eccessiva sortirà il medesimo effetto di una lettura “normale”; lo scopo è quindi quello, attraverso l’allenamento, di trovare il proprio ritmo ideale di lettura veloce.
La concentrazione si ripercuote di conseguenza sulla comprensione: rimanendo concentrati e attivi si apprende meglio il concetto desiderato.
Questo tipo di allenamento mentale poi, sortisce altri benefici generali; è come un allenamento fisico più si affrontano nuove sfide più le capacità sono stimolate, più si raggiungono risultati e più si desidera andare oltre; l’incitamento a migliorarsi nutre le già presenti capacità e combatte la pigrizia mentale, andando a cambiare anche l’atteggiamento generale verso la vita.
Quanto tempo si risparmia con la lettura veloce?
È la domanda che sorge spontanea. Non esiste un valore universale, ovviamente perché ciascuno sviluppa la propria tecnica e il risultato è soggettivo.
In linea di massima però, considerando che le performance della lettura veloce arrivano ad essere il 30% in più di quelle normali, si possono risparmiare, per così dire, 10 ore di tempo a settimana calcolando un tempo di lettura di 10 ore in sette giorni.
Il risparmio temporale non solo può rivelarsi utile in caso di esami da sostenere, ma è anche e soprattutto un risparmio di energie che possono essere veicolate verso attività piacevoli e costruttive, e di conseguenza migliorare lo stile di vita generale.
Libri sulla Lettura Veloce
Ci sono diversi libri interessanti sulla lettura Veloce, ne vediamo i principali
“Lettura veloce: Impara a leggere velocemente migliorando la comprensione del testo” di Tony Buzan

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“Come leggere un libro al giorno” del campione di Memoria Matteo Salvo

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4 Consigli per Leggere Velocemente e comprendere di più
Per capire come allenarsi e praticare la lettura veloce bisogna comprendere innanzitutto la fisiologia comportamentale dell’occhio.
Mentre si legge un testo, gli occhi compiono in maniera automatica e abituale principalmente due movimenti, denominati saccade e fissazione: per saccade si intende lo spostamento veloce degli occhi da un punto all’altro di un testo, in direzione di esso ma anche a ritroso (saccadi di regresso), mentre con il termine fissazione si descrive il momento in cui l’occhio è fermo su una parola, nell’atto di comprenderne il significato.
Per vedere questo tipo di azione dell’occhio è sufficiente osservare qualcuno mentre legge e notare lo spostamento delle palpebre e degli occhi che vanno a destra e a sinistra seguendo una linea ideale: il comportamento istintivo, e ciò che è stato insegnato nei primi anni di scuola, fa muovere le saccadi per lo più in direzione del testo, saltellando letteralmente da un punto all’altro della riga, e compiendo a volte qualche saltello all’indietro.
Per imparare la lettura veloce è necessario modificare questi comportamenti dell’occhio e lavorare su 4 elementi fondamentali, che sono:
- l’ampiezza del punto di fissazione, ovvero il numero di parole visualizzate mentre l’occhio si fissa in un punto preciso del testo;
- il tempo di fissazione, cioè quanto tempo occorre a comprendere il significato di ciò che si sta osservando con la fissazione;
- velocità delle saccadi, cioè quanto si muovono gli occhi saltellando nelle varie parti del testo; e infine la direzione delle saccadi stesse, ovvero il controllo dei movimenti che esse compiono sulla riga del testo.
Una delle tecniche per controllare e modificare questi comportamenti oculari è la tecnica del puntatore: sembra che sia riferito al simbolo del mouse su uno schermo, ma in realtà si tratta di un gesto che permette di imparare fin da subito la lettura veloce. In pratica è come tornare alle elementari, quando si è imparato a leggere per la prima volta e veniva insegnato a farlo utilizzando il dito come riferimento per comprendere il testo e le parole. Tornando ad utilizzare questo semplice sistema si ottengono tre risultati molto importanti: l’occhio avrà un punto di arrivo prestabilito ove andare senza distrarsi; invece che saltellare irregolarmente segue un percorso più delineato; non sarà costretto a tornare indietro. Questa tecnica facilissima è efficace perché riesce a modificare nella pratica il movimento degli occhi, che non devono più inseguire qualcosa di molto lontano ma hanno un obiettivo preciso cui arrivare e riservano la concentrazione a quello immediatamente successivo. Attraverso un allenamento non troppo intensivo quindi, si può passare dai 200 PAM ai 300 e anche 400 riabituandosi ad utilizzare il dito, esattamente come si faceva i primi anni di scuola. Se la cosa sembra un po’ ridicola, basti pensare che persino i personaggi più influenti al mondo hanno fatto – e molto presumibilmente fanno – la stessa cosa: si ricordano tra questi i Presidenti americani Kennedy e Roosvelt, che utilizzavano questa tecnica per esaminare l’immensa mole di documenti che gli venivano presentati quotidianamente.
Esistono naturalmente sistemi rodati e certificati per cominciare a praticare la lettura veloce, e per aumentare progressivamente le performance si possono accostare altre metodologie, sia di memorizzazione che di subvocalizzazione: praticate insieme possono far raggiungere anche le 1000 PAM. Ovviamente il primo passo da fare è quello di valutare il proprio grado iniziale di PAM, e lo si può fare attraverso alcuni strumenti e/o applicazioni e siti internet dedicati. Si può fare un primo test leggendo come si fa normalmente per due minuti un testo e terminato questo tempo contare le parole nelle righe lette; questo sarà il proprio PAM.
Bibliografia suggerita
In basso alcuni pdf e libri sulla lettura veloce
FAQ
Il lettore medio può leggere tra 200 e 300 parole al minuto ma può essere migliorato con una serie di esercizi.
La media è tra le 300-350 parole al minuto , mentro al di sotto dell 200 parole al minuto è una statistica bassa.
Leggere oltre le 350 parole al minuto è un’ottima media